22 Aprile 2010
Il business del futuro è verde
La crescente attenzione per l’ecologia e per il risparmio idrico ha sensibilizzato notevolmente i consumatori verso delle scelte di prodotto più consapevoli. Per quanto riguarda il consumo di acqua, le statistiche evidenziano che ogni italiano ne consuma in media 200 litri al giorno, dai 106 di Ascoli Piceno ai 360 di Milano, dei quali quasi circa il 60% per bagno, doccia e sanitari. Già da tempo i produttori di rubinetti e di ceramica sanitaria, consapevoli di ciò, propongono un’offerta più orientata all’ecosostenibilità tanto da tornare a investire, anche in momenti di difficoltà come questo, in Ricerca&Sviluppo per proporre articoli sempre più all’avanguardia, e in comunicazione e formazione sul punto vendita per trasferire ai negozianti i corretti plus di vendita.
A sostegno di questo orientamento è arrivata in aiuto anche l’Unione Europea che ha recentemente approvato la direttiva 2009/125/CE sulla progettazione ecocompatibile (ecodesign) per tutti i prodotti connessi al risparmio energetico. Oltre a televisori, computer, elettrodomestici, anche rubinetti e soffioni dovranno, quindi, rispettare delle prescrizioni minime per poter essere commercializzati in Europa (ne parliamo in un articolo di approfondimento a pagina 44).
È importante però che l’ecodesign non venga vissuto solo come una moda del momento ma che si trasformi in un vero e proprio argomento di vendita per i negozianti anche perché, c’è da tener presente che la maggior parte degli italiani ha ancora bagni di vecchia concezione e, se sfruttato al meglio, questo può trasformarsi in un business concreto e di grande redditività.
E c’è chi lo ha già capito. Alcuni punti vendita hanno fatto loro questa filosofia produttiva e hanno scelto di investire proponendo questi prodotti nei loro showroom, spingendoli, evidenziandone i plus tecnologici e illustrandone le differenze rispetto alle proposte in commercio. Tale atteggiamento positivo, oltre a significare un senso di responsabilità ambientale, si traduce nella valorizzazione di quelle aziende che hanno sposato questo approccio.
Questo è un esempio concreto di buona collaborazione tra industria e trade che dovrebbe essere preso come modello perché permette al settore di continuare a crescere e a evolversi verso un futuro più green.